Da oltre cinquant’anni il Centro Comunitario Agape è impegnato sul fronte del sostegno alla famiglia ed ai minori. E’ in questo percorso che si inserisce una nuova iniziativa mirata a supportare i genitori che hanno bisogno di una mano per gestire le relazioni sempre più complesse con i propri figli
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Il Centro Comunitario Agape in oltre cinquanta anni di attività ha incontrato tanti volti della genitorialità in crisi, tante famiglie ferite da legami spezzati, tante situazioni disfunzionali con conseguenze di abuso, abbandono e trascuratezza, e non di rado minori istituzionalizzati a cui è stato negato il diritto di vivere in una famiglia, dimenticati e posti in una sorta di limbo. Ma anche tante donne vittime di violenza, tutte con il carico di responsabilità di provvedere da sole alla crescita ed alla educazione dei figli anche a causa della mancanza di una rete parentale di appoggio.
Sono sfide rispetto alle quali anche nell’anno appena iniziato l’Agape rinnova il suo impegno, come ci ha confermato il suo Presidente, Mario Nasone, in questa intervista.
Mario, il conflitto tra generazioni c’è stato sempre, ma oggi si parla non tanto di conflitto, quanto di crisi
E’ sotto gli occhi di tutti che viviamo una crisi diffusa della genitorialità e dell’educazione più in generale, di cui ci accorgiamo soltanto quando la cronaca ci racconta in modo drammatico di suicidi, di femminicidi e di violenze che coinvolgono gli adolescenti e le loro famiglie. Un clamore assordante a cui seguono silenzi e un senso crescente di sottovalutazione e di assuefazione, rotto soltanto dagli interventi degli esperti, senza che ci sia però una vera e propria presa di coscienza a livello collettivo e politico.
Per te, quindi, la crisi dipende in gran parte dagli adulti…
Si avverte la fatica di mettersi in discussione, di reiventarsi come genitori e come educatori e, come ci dicono le ricerche, si allargano le distanze tra gli adolescenti e quelli che dovrebbero essere i loro riferimenti educativi, in primis la famiglia e gli insegnanti. Il primo passo da fare di fronte a questo disagio diffuso è quello di superare la concezione emergenziale per acquisire una serenità di approccio a problemi che ci sono sempre stati anche se in forme diverse, ma soprattutto serve individuare strumenti che possano aiutare a leggere i cambiamenti e ad intervenire.
C’è un collegamento diretto tra questo disagio e le situazioni di povertà e marginalità?
Il disagio familiare che negli anni abbiamo visto crescere non è più collegato solo a situazioni di povertà economica e di mancanza di opportunità, ma ha sempre di più investito la cosiddetta normalità delle famiglie e dei loro figli. Pensiamo alle dipendenze, al bullismo, al ritiro sociale, alla violenza minorile, alla depressione da cui scaturiscono vicende che la cronaca racconta quasi sempre in termini sensazionalistici.
Serve un approccio nuovo quindi?
E’ proprio così. Non a caso, di fronte a queste nuove sfide l’impegno associativo di Agape si è modificato. Negli ultimi anni abbiamo deciso di investire nel sostegno alla genitorialità: il Centro di Ascolto per madri sole; il sostegno e l’accompagnamento di Famiglie Affidatarie anche attraverso l’attivazione della Rete di Famiglie Solidali; l’avvio della Cooperativa Soleinsieme per dare una risposta al bisogno di autonomia economica delle donne, alcune delle quali vittime di violenza; il Consultorio per adolescenti in collaborazione con la coop Res-Omnia; la collaborazione con Save The Children per l’attivazione di spazi per promuovere il protagonismo giovanile come i progetti Alta Voce e Sottosopra, sono tutte iniziative che vanno in questa direzione.
Proprio nell’ultimo scorcio del 2024 avete dato vita ad un nuovo progetto
Si, è un progetto denominato I Genitori consapevoli. Rappresenta un ulteriore tassello che sta muovendo i primi passi grazie alla disponibilità dello psicologo Gianni Trudu, socio storico dell’associazione e dei volontari del servizio civile. Uno spazio per aiutare i genitori a vivere la loro funzione educativa senza colpevolizzarli, attraverso l’affiancamento di esperti ed il confronto con altre famiglie.
I Genitori Consapevoli è un servizio completamente gratuito. Si tratta di un piccolo seme che si vuole piantare, consci che serve l’impegno di tutti per promuovere a livello culturale una corresponsabilità genitoriale diffusa: sono necessarie politiche sociali ed educative mirate, insegnanti in grado di ascoltare ed intercettare i disagi dei ragazzi, di accompagnarli ma anche di aiutarli a coltivare i loro sogni.
Senza dimenticare la necessità di un lavoro di rete—formula abusata ma sempre valida– per costruire vere comunità educanti attraverso patti educativi tra i soggetti che in determinati territori svolgono a vario titolo funzioni educative ( non solo la scuola, quindi, ma anche l’associazionismo laico e cattolico, la Chiesa, le realtà sportive, ecc.).
- Nella foto di copertina, Mario Nasone ed alcuni soci dell’Agape con le volontarie del Servizio Civile