Gazzetta del Sud rivela un piano per tagliare i lunghissimi tempi per visite ed esami, ma o è una bufala mediatica o, per dirla alla romana, una “sola”
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Nell’imminenza della Pasqua, pare che il presidente della Regione, nonché Commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, al fine di tagliare le lunghissime attese cui devono sottostare i calabresi prima di poter fare una visita o un esame con il Servizio Sanitario Nazionale, abbia preparato una sorpresissima.
Ne ha dato notizia, con un titolone sparato in prima pagina, Gazzetta del Sud, il più diffuso quotidiano regionale, il quale spiega che l’uovo di…Occhiuto che consentirà alla Calabria di abbandonare gli ultimissimi posti in classifica in materia di liste d’attesa, sarebbe il collegamento dei vari Centri di prenotazione (CUP) su un’unica piattaforma regionale, in grado di conoscere le disponibilità da Laino Borgo a Mèlito Porto Salvo.
Ora, a chi non conosce la Calabria (e cioè la conformazione del suo territorio ed il suo disastrato sistema di trasporti e collegamenti stradali e ferroviari) l’idea può sembrare semplice e geniale al tempo stesso, e c’è chi si starà chiedendo come mai nessuno ci avesse pensato prima.
Domanda che forse è risuonata nella testa dello stesso estensore dell’articolo, visto come spiega la geniale trovata:” Un esempio, forse, aiuta a comprendere meglio la portata del problema: chi si reca al Cup di Soverato per prenotare una visita ortopedica riceve una risposta sulle disponibilità presenti all’interno delle strutture dell’Asp di Catanzaro. Questo succede perché l’operatore non possiede il quadro preciso degli appuntamenti disponibili nelle strutture pubbliche e in quelle convenzionate, mentre il nuovo sistema darebbe la possibilità all’utente di valutare eventuali alternative presenti sul territorio regionale”.
Ottimo, no? Al cittadino di Soverato che deve fare una visita specialistica o una tac, non essendoci posto nei tempi previsti dai LEA nell’Asp di Catanzaro, il Cup comunica che potrebbe farla nei tempi giusti all’Ospedale di Reggio o a quello di Cosenza, e domanda: in quale dei due preferisce che la prenotiamo, signore?
A questo punto il cittadino di Soverato tira fuori il suo smartphone, pigia su Google Maps e si trova davanti a queste due alternative:
- Per arrivare a Reggio Calabria con l’automobile (sempre se ne possiede una in discrete condizioni e sappia guidare, altrimenti deve trovare chi lo accompagni) impiegherebbe come minimo un’ora e quaranta minuti in andata ed altrettanto al ritorno; aggiungiamo il tempo per parcheggiare, un minimo di attesa e la visita e, ottimisticamente, avrà bisogno di non meno di quattro ore e mezza-cinque per rientrare a casa.
Se non ha come andare in macchina, si dovrà sobbarcare (sempre secondo Google Maps) minimo due ore e quindici minuti di treno sulla mitica linea ionica ad un binario in andata ed altrettante per tornare; aggiungendo un’altra ora e mezza tra taxi a/r, attesa e visita, nel migliore dei casi gli occorreranno non meno di sei ore.
2. Se sceglie Cosenza, con l’automobile risparmierà rispetto a Reggio Calabria 20 minuti in totale, mentre con i mezzi pubblici impiegherà in totale almeno un’ora in più rispetto a Reggio Calabria.
Comodo, veloce ed economico, vero?
Secondo voi il nostro cittadino di Soverato davanti ad una simile alternativa che fa? Secondo me, in gran parte dei casi rifiuta sia l’una che l’altra soluzione, e se ha i soldi si rivolge ad una struttura privata, oppure rinuncia a curarsi, come purtroppo ormai tantissimi fanno, sperando nella buona sorte.
E’ per queste ragioni che chi vive in Calabria o la conosce non può che rimanere allibito davanti ad una ipotesi che, nel migliore dei casi, è una trovata propagandistica priva di un reale contenuto e finalizzata solo ad ottenere qualche titolo di giornale, e ,nel peggiore, una vera e propria presa per i fondelli, visto che consentirebbe ai responsabili della sanità regionale di fornire delle statistiche farlocche circa l’abbattimento dei tempi di attesa, offrendo disponibilità di accesso alle prestazioni a distanze talmente impossibili da costringere l’utente a rifiutarle.
Ci sono altri modi seri e concreti per abbattere le liste d’attesa malgrado gli attuali vincoli di personale e strutture del servizio sanitario calabrese? Certo che ci sono, ma ne parleremo la prossima volta.
Per adesso Buona Pasqua a tutti.