Il dopo-elezioni si annuncia caldo. Ad un anno dalla sottoscrizione di un patto per dare gambe alle sei proposte per i giovani calabresi, la rete #ImpegnoInCalabria dichiara di non voler mollare nemmeno d’un centimetro il proprio obiettivo
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Due numeri, uno e sei: esattamente un anno fa, il 20 settembre 2021, nella sede del Consiglio Regionale, la rete #ImpegnoInCalabria ha incontrato gli allora candidati presidente alla Regione; sono state sei le proposte sviluppate e presentate dai ragazzi della rete all’interno del Manifesto dei giovani calabresi.
Quelle proposte erano corredate da una lettera d’impegno, condivisa e firmata da tutti i candidati alla carica di Presidente, ivi compreso l’allora candidato ed oggi governatore On. Roberto Occhiuto.
Non è certo con la personalizzazione delle responsabilità che si vuole affrontare il problema, ma la lettera firmata è lì, sulla nostra scrivania, a testimonianza di un impegno generazionale a cui tutte le istituzioni politiche si sono approcciate in modo silente.
Utilizzando una perifrasi eraclitiana potremmo dire “Panta rei”. Tutto scorre, e noi restiamo qui ad aspettare, ad osservare, e, se serve, a giudicare. Come ha già sottolineato NEM qualche tempo fa, la politica ha scelto di mettere in tribuna i giovani, assegnando loro il ruolo di spettatori, dando priorità ad altre tematiche, senza riuscire a comprendere – viene da dire poco furbamente – che i giovani sono lo strumento necessario se si vuole dare concretezza ai propositi di cambiamento che in ogni campagna elettorale sono vanamente sbandierati.
Ma i giovani non vogliono rimanere sugli spalti e stanno giocando un altro campionato.
La rete giovanile #ImpegnoInCalabria, infatti, sta dimostrando di essere presente e di non voler mollare nemmeno d’un centimetro il proprio obiettivo, continuando a coinvolgere tutte e tutti coloro ci credono, come dimostra l’ultimo evento “Ribaltiamo i luoghi comuni”. Decine e decine di giovani che hanno frequentato un aperitivo propositivo, con lo stesso scopo contenuto nel suo titolo. I giovani ci sono, e non è vero che vogliono alienarsi da ogni forma di partecipazione. Basta saperli coinvolgere, e l’evento dello scorso sette settembre ne è stata la dimostrazione.
Passata la baraonda elettorale, saremo ancora qui a chiedere conto ai firmatari della lettera di quello che hanno concretamente fatto per tenere fede agli impegni presi.
Buon lavoro a tutti noi.
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